LA LUCE DI AKBAR - IN LIBRERIA DAL 26 MARZO 2021

Di Veronica Meddi

«La lettura di un libro come questo, per gli italiani che amano la storia e per quelli affascinati da esotismo ed orientalismo – e sono tanti: molti di più di quanti non si creda – dovrebb'essere una festa; e il fatto che sia stato edito proprio da noi, un avvenimento».
                                                                                                         

Dalla Prefazione di Franco Cardini
Nell’Hindostan del XVI secolo Akbar, terzo imperatore della dinastia moghul, domina una corte eclettica che accoglie islamici sunniti e sciiti, gesuiti, indù, ebrei, zoroastriani. La sua apertura a ogni etnia e dottrina suscita indignazione tra i custodi dell’ortodossia religiosa, che fanno del loro meglio per ostacolare o addirittura rovesciare il sovrano. In questo ambiente inquieto, e spesso spietato, inizia la parabola del funzionario hindu Jamal e di suo figlio Samir. La loro traiettoria incrocia quella degli astri di corte e in particolare del principe Salim, primogenito di Akbar, che patisce l’ombra del padre e teme quella dei fratelli. Samir e Salim diventano amici, accomunati dal risentimento verso i genitori e dall’amore per Man Bai, sensuale principessa celata nell’harem. La somiglianza dei nomi rimanda all’intreccio dei loro destini, tra separazioni e riavvicinamenti. Quasi tutti i personaggi sono storicamente esistiti e raccontati con fedeltà. Si muovono negli interstizi della grande Storia per illuminare non solo la loro epoca ma anche, indirettamente, la nostra. Il re Akbar, l’erudito Abul Fazl, l’inflessibile mullah Badauni, l’ardente gesuita Rodolfo Acquaviva, gli eterni rivali Shahbaz khan e Aziz koka, attraverso le reciproche interazioni esplorano temi sempre attuali: il dibattito religioso, la natura del potere, il dialogo tra civiltà diverse. In primo piano la difficoltà ad accettare l’eredità dei padri, dilemma senza tempo nel quale potrà specchiarsi anche il lettore di questo romanzo.


Hanno detto di La luce di Akbar:
 
«La saggezza della storia, la potenza delle religioni, l’irriducibilità delle passioni in un romanzo magico su un Oriente che non finisce mai di sorprenderci e affascinarci»
Ritanna Armeni

«I padri e i figli di un Impero. Le luci e le ombre di una dinastia. Le eredità materiali e quelle immateriali. Con una capacità impressionante – da miniaturista – di far brillare i dettagli, l’autore va a cercare in un’epoca remota – fra solenni ambizioni politiche, marce militari, sottilissime dispute teologiche – le risposte a domande radicali sul nostro stare al mondo, sulla responsabilità, l’innocenza e la colpa, la capacità di capirsi, e riconoscersi umani»
Paolo Di Paolo
 
«Raccontando la storia di Akbar, l’autore approfondisce con ricchezza di dettagli e di sfumature psicologiche una questione universale: il conflitto tra gli innovatori e i conservatori. Quando vincono i primi, si fanno passi in avanti, si scoprono sintesi creative e si trovano strade nuove per far convivere pacificamente le diversità. Akbar era un grande innovatore che può servirci da modello per il giorno d’oggi»
 Amara Lakhous

 «Navid Carucci trascina i lettori nel vortice di una corte dell’impero Moghul. In una girandola di turbanti, pugnali tempestati di gemme e parole di miele ma affilate come coltelli, di donne celate di cui si avverte il profumo inafferrabile, l’autore svela un Islam solcato dalle eresie, all’apice del fulgore e subito prima del declino. La Luce di Akbar racconta un imperdibile incontro di culture e linguaggi, di sogni impossibili e di confini da valicare. Prima che sia troppo tardi»
Cinzia Leone

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Aggiornato il

  20 marzo 2021