«CHI SI SCANDALIZZA È SEMPRE BANALE». MICHELE COSENTINI PRESENTA AI GIOVANI PIER PAOLO PASOLINI

Di Veronica Meddi

Il 30 settembre 2022 alle ore 21 è andato in scena lo spettacolo firmato da Alt Academy «CHI SI SCANDALIZZA È SEMPRE BANALE» di Michele Cosentini, sia per la stesura e la creazione del testo, sia per la regia, Cosentini conferma – questo già da anni - nel panorama teatrale italiano la sua forte e attenta empatia con una società sempre più confusa, dunque, estremamente fragile, avvicinando epoche lontane. In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, a materializzare questo lavoro dall’atmosfera unica, tre attori di qualità: Luca Ferrini, Alberto Melone e Riccardo Pieretti che con tanto di tunica e tre leggii hanno infuocato a ritmo incalzante i pensieri di uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso. Un’ora e dieci minuti – questa la durata dello spettacolo - in cui ogni respiro, gridato, cantato, pensato, è stato incastrato con maestria ed eseguito da chi conosce bene l’arte attoriale. 

Non è questo uno spettacolo per tutti, mi riferisco agli artisti che devono eseguirlo e al pubblico che dovrà assistergli. Mi spiego meglio. Agli attori è richiesto un controllo esasperato che rasenta un fermo distacco dall’umanità dell’artista, una quasi alienazione. Questo è quello che ha voluto il regista e questo è anche quello che credo Pasolini avrebbe apprezzato.  Al pubblico – che è l’altra parte imprescindibile di ogni spettacolo – è richiesta una conoscenza – più o meno approfondita, se è più è meglio – dell’opera scomoda, geniale, fastidiosa, adorata, sublime, blasfema, complicata e oscena di un intellettuale versatile. Lui stesso scrisse “la mia non sarà una verità affermativa (…) e io non avrò nessun timore di contraddirmi, o di non proteggermi abbastanza”. Ecco, già questa frase dovrebbe convincere l’aspirante pubblico a entrare in contatto con l’opera di Pasolini.
Il testo è stato costruito cucendo insieme pezzi di interviste, interventi sulla stampa dell’epoca, alcune raccolte tratte da “Scritti corsari” e “Lettere luterane”, alcuni attacchi che autorevoli giornalisti e politici dell’epoca rivolsero a o contro Pasolini, ed altri brani.

Sette sono i capitoli che vanno a suddividere l’opera: 1. PANTHEON PASOLINI, 2. SCUOLA, TV (E COLPI DI TOSSE), 3. CAPELLI, CAPPELLI E BORGHESI, 4. SACER – Sulla Chiesa e sull’aborto, 5. SUITE DEL POTERE, 6. INVECCHIANDO SI DIVENTA PIU’ ALLEGRI, 7. PANTHEON RAIPLAY.

Si sa che la forza del genio è quella di non essere capito, Pasolini è stato equivocato, ogni suo pensiero riletto e reinterpretato a proprio comodo, ecco perché Cosentini sceglie una frase “Lo sai che, nella poesia su Valle Giulia, Pasolini stava dalla parte dei poliziotti?” per sottolineare questo terribile fatto. 
Pasolini era contro alcuni programmi televisivi, o meglio, contro la tv, chissà, se oggi fosse stato tra noi, cosa avrebbe pensato della violenza mediatica che incombe, dei tanti osceni talent che parlano parlano e non dicono nulla. Ai suoi tempi c’era il teppismo giovanile che oggi è bullismo. E ragiona sulla Chiesa, sull’aborto, sui fascisti, sulla DC.

La Trilogia della Vita, il sesso, il parlare dialettale, tutto qualcuno ha cercato di distruggere, ma è grazie alla volontà dei privati che si sono salvate queste idee intellettuali bagnate di viscere e tanto preziose.
“Salò”, il suo ultimo film che ha reso inquieti gli animi dei ben pensanti che oltre a falli, sodomie, non sono riusciti a vedere oltre. La mediocrità è come la banalità del male; “Salò” fu censurato, denigrato ma nel 1978 cadde l’ultimo veto sul film. Certo, perché l’opera d’arte voleva dire tutt’altro da quel poco capibile a primo impatto. Cosentini, va oltre, supera e denuncia l’ipocrisia spingendosi a una riflessione ancora più profonda: perché in Rai non viene trasmessa la versione integrale? Perché in Rai furono trasmessi solo 25 minuti? 

E aggiungo: perché in una società tutta costruita sul sesso il sesso fa così paura? Il sesso o il pensiero libero? Forse proprio per questo motivo – è solo un’idea, ovvio – avrei liberato i corpi dei tre attori dai loro costumi. Li avrei spogliati, liberandoli e nessuno avrebbe gridato allo scandalo!

Insomma, mettetevi scomodi, la pièce vuole svegliare le menti!

Al Teatro de’ Servi, per la Quarta edizione della rassegna “TEATRinSCUOLA”, la cui direzione artistica è affidata a Pino Strabioli, il 18, 19, 20, 21 ottobre alle ore 11,00 e l’8, il 9, il 10 e l’11 novembre alle ore 11,00, i giovani potranno tuffarsi nella cultura e scoprire che «CHI SI SCANDALIZZA È SEMPRE BANALE».

Aiuto regia Sebastiano Nardone
Disegno luci Davide Sapienza
Foto Claudia Rolando

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Aggiornato il

  10 ottobre 2022