“L’AZIONE DI P”: NELLA FISICA DELL’AMORE 1+1 NON E’ = 2

Di Veronica Meddi

Un’ora, o poco più, tanto basta, quando l’idea è costruita a puntino come in questo caso, per raccontare una specie di Sliding Doors italiano della vita di Elia e Laura, due giovani, una coppia di estranei che s’incontrano. 
Al Teatro Spazio Diamante (via Prenestina, 230/B) all'interno della terza edizione del Festival inDivenire, progetto di Alessandro Longobardi, con la direzione artistica di Giampiero Cicciò, giovedì 3 ottobre, per la sezione TEATRO, alle ore 20:00 la compagnia I poli a k.o.v. ha presentato L’AZIONE DI P di Marco Andreoli. Ad entrare nei panni di Elia e Laura, i pungenti, puntuali, ironici e tragici, Daniele Pilli e Claudia Vismara.
«Ora attenzione, partiamo da qui…» dice Elia, che sta lavorando sulla tesi sperimentale sulla scomposizione dell’unità T: il tempo, con tanto di collare, mentre segna su di una lavagna numeri, ipotesi, rimorsi e rimpianti che si perdono nel non possibile sapere. Lui spiega per farci capire. E per capire.
C’è sempre una scelta che modifica l’andamento della vita; come in questo caso, dove drammaturgicamente parlando l’elemento di semina è una potenziale galeotta sciarpa rossa dimenticata da Laura, una sera, in un locale, da Elia trovata e riconsegnata al mittente. Facile! Facile?
La scelta, qualunque essa sia, ha sempre un doppio significato. Sì, è chiaro a tutti, lo so. Quando scegliamo una cosa piuttosto che un’altra, diciamo un Sì e contemporaneamente un No.
E allora tanto facile non è, e anche i calcoli rischiano di impazzire.
Quest’uomo e questa donna qualunque, vestiti in tema da Livia Fulvio, diventano eroi di una tragedia romantica contemporanea; sono coniugi. 
«Cielo e mare…» dice lui al suo puntuale rientro quotidiano in casa dopo l’ennesima giornata di lavoro; «Universo…», risponde lei. Tutto è perfetto. Farsesco.
Casa pulita e ordinata, moglie appassionata e dolce, come le sue colleghe, le Desperate Housewives americane, che siccome è giovedì, come tutti i giovedì, serve in tavola una squisita zuppa di porri. Giusto il gioco del mettere in bocca il cucchiaio, che varia a seconda dell’umore, della vita.
Ma in questa lineare perfezione, domesticamente vetrinizzata come nei programmi televisivi più trash, cova il tam tam mondainiano del “che barba che noia” che in certi casi, non in tutti, dà la spinta a preparare una valigia e andarsene di casa. Dentro o fuori, è una scelta. «È un tempo infinito quello che separa quello che facciamo insieme».
Perché se scegli di continuare la routine «di solito, non succede altro» e allora «faccio finta di non esserci», dice Laura. E in queste fasi amletiche, intanto, una tv sempre accesa, con tanto di pubblico domato, che appare sì e questo è tutto, passa la storia che va da Borsellino per fini-re ai famosi ghiaccioli «Po…Po…Po…Polaretti». Più che l’essere, l’apparire. Più che l’azione, la posa. Più che la notizia, il jingle. Scelte, tutte scelte.
È questa di Andreoli un’idea a cui abbiamo pensato tutti, ma che presentata in questo modo intelligente, ironico, profondo, funziona. Daniele Pilli e Claudia Vismara sono entrati perfetta-mente nei panni del Lui e della Lei. Succede tutto, è facile l’identificarsi da parte del pubblico in sala, che a differenza di quello televisivo, applaude, se vuole e quando vuole. Ci tengo a precisare che ieri tutti erano attenti e partecipativi. La bravura dei due attori è stato il fil rouge che ci ha legati alle poltrone dello Spazio Diamante. Alla fine però, fuori, io e altri per una sigaretta rilassante, a conferma di quanto questo spettacolo riesca a mettere in gioco tutti: Lei, Lui, Noi. 
«Hai mai sentito il peso della terra?».
Il divertissement della noia è giunto quando tutti volevamo capire se il collega Mario Consolini era diventato calvo, se fosse stato azzannato da un cane, o addirittura morto. Tutto possibile, ma nulla di tutto questo, forse.
Alcune storie sono così vuote che perdono completamente il senso.
«Tutti gli universi a un passo dalla fine si dimenticano dentro se stessi», necessita un'azione.



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Aggiornato il

  04 ottobre 2019